Psicoterapeuti specializzati in Alzheimer: Tè-co il supporto online per pazienti e familiari

Digital Medicine, Salute psicologica

A Firenze nasce la collaborazione tra l’Associazione Italiana Malattia Alzheimer (AIMA Firenze) e il nostro servizio di supporto psicologico Tè-Co: un team di psicologi e psicoterapeuti specializzati in Alzheimer, demenze e malattie croniche.

L’indagine: per l’86% di pazienti e caregiver è fondamentale il supporto psicologico fornito da un esperto della patologia.

Manlio Matera (Presidente AIMA Firenze): «Spesso per le persone non è facile conciliare i tempi di vita con i servizi che l’associazione può mettere a disposizione. è importante avere un supporto specializzato a distanza».

Salute mentale: un fattore chiave nella cura di demenze e Alzheimer

Nasce a Firenze la collaborazione tra l’Associazione Italiana Malattia Alzheimer (AIMA Firenze) e Tè-Co il nostro servizio di supporto psicologico on line che mette a disposizione un team di psicoterapeuti specializzati in Alzheimer, demenze e malattie croniche.

Un servizio necessario e accessibile

Oltre l’8% dei toscani con più di 65 anni soffre di forme di demenza: più della metà, circa 50mila, hanno l’Alzheimer. Ben 3 persone malate su 4 sperimentano sintomi di ansia e anche il 60% dei caregiver (familiari, operatori, volontari) sviluppa depressione e vede incrinato il suo benessere psicologico. L’enorme numero di richieste del bonus psicologico istituito dal Governo e l’istituzione disomogenea della figura dello psicologo di base segnalano la necessità di rafforzare gli interventi in questo settore.

Ma per l’86% di chi soffre di patologie croniche, è anche fondamentale che il supporto psicologico sia fornito da un esperto della malattia. È quanto emerge dall’indagine che abbiamo realizzato in collaborazione con 37 associazioni di pazienti. All’indagine hanno risposto 1445 persone appartenenti a 13 differenti gruppi di patologie. Il 96% delle risposte sono arrivate da malati e il restante dai caregiver.

«Lavoriamo da 30 anni per le persone con Alzheimer e per i loro familiari e caregiver – afferma Manlio Matera, presidente di AIMA Firenze – e per noi quello dell’accoglienza è un valore fondamentale. Spesso per le persone non è facile conciliare i tempi di vita con i servizi che l’associazione può mettere a disposizione.

Per questo, avere un servizio di supporto psicologico da remoto è per noi molto importante, purché chi conduce gli incontri sia adeguatamente preparato su questa patologia. E tutti gli esperti che collaborano al progetto Tè-Co di Helaglobe hanno questo tipo di formazione e questa capacità».

Come funziona Tè-Co

La prima seduta su Tè-Co è gratuita per permettere al paziente o al caregiver di conoscere lo psicoterapeuta e capire se si tratta del percorso giusto. Si tratta di terapie limitate nel tempo.

Nel primo incontro vengono fornite tutte le indicazioni sul percorso terapeutico e non c’è nessun obbligo nel proseguire. La durata di ogni seduta è di 50 minuti. Gli incontri successivi al primo hanno un costo di 45 euro e sono totalmente detraibili. Le sedute si svolgono comodamente da casa collegandosi on line, anche da smartphone, e non richiedono l’istallazione di particolari applicazioni.

Ma su Tè-Co non ci sono solo terapisti esperti di Alzheimer. Anche per chi soffre di problematiche legate ad altre malattie come diabete, endometriosi, fibromialgia e obesità ci sono specialisti e psicoterapeuti preparati con cui fare una prima seduta e valutare una terapia, perché Tè-Co è in grado di attivare il supporto necessario a seconda della patologia di cui soffre il paziente e che il caregiver deve gestire.

L’indagine sulla necessità del supporto psicologico in cronicità

L’indagine sul supporto psicologico in cronicità, che abbiamo realizzato, ha coinvolto persone che convivono con la patologia in media da 6 anni, ma ha raccolto altresì testimonianze di persone con patologia cronica appena identificata e altre con una diagnosi da oltre 30 anni.

Il numero più alto di risposte è arrivato da Lombardia e Veneto. In coda Marche e Basilicata.

I gruppi di patologia maggiormente rappresentati nella ricerca sono quelli delle patologie muscoloscheletriche e connettivali (62,9% dei rispondenti) e disturbi genitourinari (20,6% dei rispondenti). Altri gruppi di patologia rappresentati sono le malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche, le neoplasie, patologie che possono influenzare lo stato di benessere, i disturbi circolatori e le neuropatie.

Su 10 persone, 6 hanno dichiarato di conoscere il bonus psicologo (60%), ma poco meno di 3 su 10 (quasi 27%) conoscono la figura dello psicologo di base e ancora meno (poco più del 7%) sono a conoscenza dell’attivazione o meno della figura dello psicologo di base nella propria regione.

I benefici del supporto psicologico

Oltre il 60% dei rispondenti ha usufruito o sta usufruendo di un supporto piscologico. Sebbene il 15% di loro non abbia riscontrato alcun beneficio (o perché non ha avuto effetto il percorso o perché ancora agli inizi), è da notarsi che, in generale, i benefici riscontrati superano le aspettative.

Il 29% ha trovato più facile comunicare con il proprio medico (mentre solo il 20% si aspettava un tale beneficio). Circa il 23% ha riscontrato migliori relazioni interpersonali (mentre le aspettative erano di quasi 16%). Il 37% è riuscito ad avere una maggiore consapevolezza e accettazione della propria patologia (le aspettative erano del 17%).

All’incirca il 47% dei rispondenti ha riscontrato minore ansia, stress, depressione (le aspettative erano di quasi il 27%). Solo nella migliore gestione della terapia e delle visite, i benefici sono stati riscontrati da una percentuale di rispondenti più bassa rispetto coloro che si aspettavano tale beneficio (14% contro 20%).

Quest’ultimo dato trova conferma nel fatto che per l’86% dei rispondenti è di fondamentale importanza che il professionista che eroga il supporto psicologico sia anche esperto della patologia. Solo il 2% dei rispondenti ritiene questa esperienza del professionista non rilevante.

Chi suggerisce il supporto psicologico?

Nell’indagine si è rivelato, inoltre, importante anche il ruolo di chi suggerisce il percorso di psicoterapia. A circa 6 intervistati su 10 è stato suggerito, durante il percorso terapeutico, un supporto psicologico (quasi 58%).

Il suggerimento, in oltre la metà dei casi, viene dallo specialista (quasi 54%). Altre figure importanti sono il medico di base (11%), i familiari (10%) e gli amici (circa 7%). Circa 7 persone su 100 cercano informazioni su internet (7%) e quasi 8 su 100 decidono di chiedere un supporto psicologico autonomamente (poco meno dell’8%). Solo 3 persone su 100 hanno trovato un suggerimento di supporto psicologico tra i canali associativi.

Conclusione

In conclusione, il nuovo servizio di supporto psicologico di Tè-Co rappresenta una risposta concreta alle esigenze di pazienti con demenza o Alzheimer e dei loro caregiver. Un servizio accessibile, personalizzato e con un team di esperti qualificati.

Se desideri saperne di più

Guarda le interviste

Quali sono i benefici del supporto psicologico e della psicoterapia sui caregiver e sull’avanzamento dell’Alzheimer?

Maria Angela Caputo, psicologa e psicoterapeuta di AIMA Firenze

Come è nata la collaborazione tra l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer di Firenze e Helaglobe, attraverso il servizio di supporto psicologico online Tè-co?

Manlio Matera, Presidente di AIMA Firenze

Quanto è importante che a dare supporto psicologico a malati di Alzheimer sia un professionista esperto delle specificità della patologia? 

Quali sono i vantaggi di poter contare su un supporto psicologico a distanza?

Referenze

[1] Studio ILSA, progetto epidemiologico longitudinale dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Firenze http://www.aimafirenze.it/la-diffusione

[2] Seignourel, P. J., Kunik, M. E., Snow, L., Wilson, N., & Stanley, M. (2008). Anxiety in dementia: A critical review. Clinical Psychology Review

[3] Fowler, N.R., Judge, K.S., Lucas, K. et al. Feasibility and acceptability of an acceptance and commitment therapy intervention for caregivers of adults with Alzheimer’s disease and related dementias. BMC Geriatr 21, 127 (2021)

[4] Indagine Helaglobe condotta in collaborazione con 37 associazioni pazienti, che ha coinvolto 1445 pazienti appartenenti a 13 differenti gruppi di patologia (sui 22 della classificazione ICD10)

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