PNRR missione salute: obiettivi, priorità e investimenti

Digital health, Digital Medicine

Scritto da Fabio Tedone, STEM&HEOR Consultant

 

La pandemia di Covid-19 ha colpito duramente l’economia nazionale e internazionale. L’Unione Europea ha risposto alla crisi con un programma di investimenti e riforme chiamato Next Generation EU (NGEU). Il programma vuole accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale [1].

Il NGEU si compone di due strumenti principali: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).

Per l’Italia, che in valore assoluto, è la prima beneficiaria di tali strumenti, il NGEU rappresenta un’opportunità unica per modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e ridurre la povertà, l’esclusione sociale e le disuguaglianze. Infatti, il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021- 2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto [2].

 

Le sei missioni del PNRR

Il dispositivo RRF richiede agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo Piano si articola in sei Missioni [3]:

  1. digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
  2. rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. istruzione e ricerca;
  5. inclusione e coesione;
  6. salute.

 

PNRR Salute: una missione da oltre 15 miliardi di euro

In riferimento alla salute, il PNRR prevede uno stanziamento complessivo di 15,63 miliardi al fine di rafforzare i servizi sul territorio, garantire equità di accesso alle cure e modernizzare l’intero sistema sanitario. Entrando nel dettaglio, la Missione 6, dedicata alla salute, si articola nelle seguenti due componenti fondamentali [3]:

  • ASSISTENZA TERRITORIALE E DI PROSSIMITÀ: ha l’obiettivo di rafforzare le prestazioni erogate sul territorio, grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
  • INNOVAZIONE E RICERCA nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN): ha l’obiettivo di rinnovare e ammodernare le strutture tecnologiche e digitali esistenti, completare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), migliorare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), favorire il trasferimento tecnologico, rafforzare le competenze e la formazione del personale sanitario.

Per la prima componente si prevede uno stanziamento di 7 miliardi, mentre per la seconda componente i fondi messi a disposizione sono 8,63 miliardi [3].

 

Le priorità dei prossimi anni 

Reti e presidi territoriali, Fascicolo Sanitario Elettronico, telemedicina, competenze: sono questi i principali elementi che il PNRR mira a rafforzare e sviluppare per i prossimi anni.

In particolare, per il Fascicolo Sanitario Elettronico, si evidenzia la volontà di finanziare progettualità mirate a diffondere il FSE e a migliorarne l’accessibilità da parte di assistiti e personale sanitario.     

Oltre alle precedenti priorità, vi è un focus importante sul tema della gestione e valorizzazione dei dati in Sanità. In particolare, degli 8,63 miliardi precedenti, 1,67 miliardi (19,4%) sono destinati al [3]:

– rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica

– rafforzamento degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati.

Questo significa che il Governo vuole mirare non solo all’ammodernamento dell’infrastruttura informatica, ma anche e soprattutto allo sviluppo di strumenti di analisi avanzata per studiare fenomeni complessi e scenari predittivi al fine di migliorare la capacità di programmare i servizi sanitari e rilevare malattie emergenti.

 

Lo sviluppo delle competenze digitali dei professionisti sanitari  

Il PNRR, dedica a questo aspetto un capito ad hoc, prevedendo finanziamenti per lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario pari a 740 milioni di euro. Tra le azioni principali vi sono l’erogazione di formazione per lo sviluppo di competenze di management e digitali per i professionisti del sistema sanitario nazionale. In particolare, si prevede la formazione di 2.000 persone entro la metà del 2024 e di ulteriori 4.500 persone entro la metà del 2026 [3].

 

A che punto siamo oggi? Il Webinar “La trasformazione digitale in medicina”

Il PNRR promette di rivoluzionare il mondo della sanità e, nel farlo, vede tra i principali protagonisti Agenas, l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale che ha il ruolo di assicurare il potenziamento della digitalizzazione dei servizi e dei processi in sanità.

In un recente Webinar sul ruolo della trasformazione digitale in sanità, Helaglobe ha avuto modo di chiedere all’ing. Giordano Veltro, UOC Sistemi informativi di Agenas, la situazione attuale dell’attuazione del PNRR (guarda il suo intervento completo)

Giordano Veltro ha affermato come il PNRR stia investendo circa 2,5 miliardi di euro per sviluppare una piattaforma nazionale di Telemedicina e per rendere capillare l’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

Entro il 2026, la piattaforma nazionale di Telemedicina sarà composta da 21 infrastrutture regionali che permetteranno l’erogazione di televisite, teleconsulti, teleassistenza e telemonitoraggi e un’infrastruttura nazionale che permetterà il monitoraggio e la validazione dei servizi di telemedicina. Tuttavia, ad oggi, la telemedicina risulta utilizzata solo in poche regioni ed è ancora poco integrata con gli altri servizi (FSE, SPID o piattaforme regionali). Da un’indagine sui pazienti Agenas risulta che solo l’8% usa la televisita con il medico di medicina generale, percentuale che sale al 13% nel caso di specialisti.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico, invece, permetterà di raccogliere l’intera storia clinica del paziente e comunicherà direttamente con la piattaforma nazionale di Telemedicina. Ad oggi, il 12% della popolazione ha utilizzato almeno una volta il FSE e, sebbene il 73% dei pazienti cronici conosca il FSE, solo il 37% lo utilizza, principalmente per l’accesso ai referti online.

 

Alla luce di questi dati, quindi, la sfida è molto complessa: l’implementazione digitale del Sistema Sanitario dovrà andare di pari passo con l’alfabetizzazione digitale sia dei professionisti sanitari, sia dei cittadini. Gli interventi previsti dalla missione 6 del PNRR sono molti e ambiziosi e mirano a cambiare radicalmente il volto della sanità italiana. Gli investimenti reali e la realizzazione pratica di tutti questi provvedimenti nei prossimi quattro anni saranno determinanti per il futuro della sanità del nostro Paese.

 

Referenze

[1] NextGeneration EU https://europa.eu/next-generation-eu/index_it

[2] Ministero dell’Economia e delle Finanze https://www.mef.gov.it/focus/Il-Piano-Nazionale-di-Ripresa-e-Resilienza-PNRR/#:~:text=La%20principale%20componente%20del%20programma,miliardi%20prestiti%20a%20tassi%20agevolati).

[3] Governo Italiano https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf