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Nicoletta Bertelli

Senior Patient Advocacy Consultant

Aspirazioni professionali

Nicoletta ha una lunga esperienza lavorativa nell’ambito della comunicazione in molti settori diversi, alla quale ha aggiunto quella della collaborazione con le Associazioni Pazienti negli ultimi 16 anni. Convive con una patologia rara in famiglia (Sindrome X-Fragile) e forse per questo la sua spinta verso una devozione, talvolta eccessiva, verso il lavoro ne fa una persona che ha investito molto nella professione.

Laureata in Giurisprudenza, ha preferito l’azienda rispetto alla libera professione, passando dal settore dell’abbigliamento, all’automotive, alla ristorazione collettiva, alla realtà Confindustriale. Ognuna di queste esperienze ha contributo a farla diventare una persona estremamente flessibile, adattabile ad ogni circostanza, aperta ad opportunità, ma anche alle difficoltà che ogni cambiamento porta con sé.

Nel suo percorso lavorativo ha “fatto crescere” giovani collaboratori, condividendo l’esperienza già acquisita, ma spronando sempre a portare aria fresca, novità, modi diversi di vedere e fare le cose.

Il carattere talvolta spigoloso si è smussato negli anni, specialmente grazie all’esperienza personale di vivere una patologia rara, ma anche grazie alle persone che ha incontrato lungo il suo cammino professionale, che le hanno fatto capire quanto a volte piccole cose che diamo per scontate possano avere una grandissima importanza per chi non ha la salute o il tempo di dedicarsi ad altro che alla cura di un proprio congiunto.

All’attivo, grazie alla più recente esperienza in bluebird bio, campagne di disease awareness nel campo delle emoglobinopatie, ma anche progetti rivolti a persone con disabilità come la sclerosi multipla o altre malattie invalidanti, per offrire nuove prospettive e una migliore qualità di vita a chi ha ancora bisogni clinici non soddisfatti.

Mantovana di nascita, ha vissuto molti anni a Modena, 5 in Germania, 2 a Torino, per rientrare nella terra natia nell’estate 2021. Mamma di una ragazza di 23 anni, ama il bricolage, il disegno e la pittura, il giardinaggio. Appassionata del Giappone e della cultura nipponica, legge autori giapponesi e copia (maldestramente) opere di Hokusai, Hiroshige ed altri maestri del sol levante.

Perché lavoro in Helaglobe? Dopo 16 anni di lavoro in aziende farmaceutiche ho cercato l’opportunità di iniziare a guardare al paziente da una prospettiva diversa, prospettiva che in azienda è difficile se non impossibile trovare. L’approccio di Helaglobe – con cui ho collaborato in passato su diversi progetti e in diverse aree di malattia, così attento alle “persone con” patologia – è quanto più vicino possibile al mio modo di concepire l’advocacy e la centralità vera del paziente. Ho piena fiducia che la condivisione di questa modalità di approccio alle persone con patologie e ai loro familiari, sia allineato e coerente a quelli che sono i valori fondanti di Helaglobe, empatia, sapere, equilibrio, elementi imprescindibili per una collaborazione autentica e di qualità.

Tre aggettivi per descriverti: schietta, creativa, (un pò) intransigente.

Tre caratteristiche personali salienti: chiara, poco incline ai compromessi, determinata.

Tre caratteristiche fondamentali per chi svolge il tuo ruolo: capacità di ascolto, capacità di immedesimazione, capacità di cogliere il problema e pensare a possibili soluzioni (connect the dots).

Personaggio/i di ispirazione (nomi e motivazioni): Lavorativamente parlando, Riccardo Palmisano, medico, manager e amico. È stato il mio capo e il mio “insegnante” quando ho iniziato a lavorare in ambito farmaceutico. Mi ha sempre spronata ad avere maggiore considerazione di me e a superare i miei limiti. È tutt’oggi fonte di ispirazione ogni qualvolta devo preparare una presentazione o un intervento a una riunione o un pezzo da pubblicare: mi ha trasmesso la sua innata capacità di immaginare l’impatto dei contenuti e le reazioni dell’audience traducendoli in piccoli disegni su un foglio di carta. Un grande oratore e, specialmente, un grande motivatore.

Nella vita privata, miei ispiratori sono gli illustratori e gli scrittori giapponesi. Tra questi ultimi, Murakami Haruki, con le sue visioni di realtà, tempi, piccoli mondi paralleli, mi porta in spazi intangibili e talvolta perfino spaventosi con una semplicità di linguaggio straordinaria. Non parlo di fantascienza, ma dell’”altro” che c’è in noi.

Aspirazioni professionali: Mettere a frutto la mia esperienza costruita in azienda, dall’altra parte della barricata, creando una vicinanza e una collaborazione con le comunità dei pazienti con le quali peraltro mi sono sempre sentita a mio agio. L’obiettivo oggi per me non è più di creare slogan promozionali, ma vera innovazione a vantaggio delle persone con patologie e le loro famiglie.

Aspirazioni personali: Viaggiare, vedere, provare esperienze nuove, imparare, sempre.

Il mio motto di riferimento:

“Pain is inevitable. Suffering is optional.”

(Haruki Murakami, What I Talk About When I Talk About Running)

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