Connected care: un nuovo ecosistema digitale per la salute

Digital health

Scritto da Fabio Tedone

 

Del ruolo della tecnologia in sanità se ne parla da molto tempo, sebbene negli ultimi tempi la crisi pandemica abbia accelerato i processi di digitalizzazione, portando sempre più verso un modello Connected Care.  Le prime linee di indirizzo nazionali sulla telemedicina risalgono al 2012 [1] e furono definite da un tavolo tecnico istituito dal Consiglio Superiore di Sanità. Il tavolo tecnico ha avuto come obiettivo la redazione di linee di indirizzo nazionale mirate a sistematizzare la telemedicina nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale e, in particolare, ha permesso:

  • la definizione degli ambiti prioritari di applicazione della telemedicina;
  • l’analisi dei modelli e dei processi di integrazione nella pratica clinica;
  • la definizione delle tassonomie e delle classificazioni comuni (televisita, teleconsulto, teleassistenza, …);
  • l’analisi degli aspetti normativi e regolamentari delle prestazioni di telemedicina.

La seconda linea di intervento è stata approfondita nel Piano Nazionale delle Cronicità del 2016 (PNC) [2] per rafforzare l’assistenza sanitaria e l’integrazione della telemedicina attraverso la Digital Health. Più recentemente, il “Nuovo Monitor 47: Telemedicina e intelligenza artificiale a supporto dell’assistenza territoriale” di AGENAS (Luglio 2022) ha considerato la Digital Health come un utile strumento per rafforzare i servizi sanitari territoriali attraverso un modello integrato ospedale territorio [3].

 

Il Piano Nazionale delle Cronicità 

Il PNC merita un approfondimento specifico: esso tratta la presa in carico del paziente, indipendentemente dalla malattia che ne determina la cronicità (sottolineando la necessità di lavorare sui fattori di predisposizione che facilitino la prevenzione e la diagnosi precoce) e identifica come strumento per la gestione del paziente il Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA). L’indicazione per le Regioni è quella di personalizzare il più possibile l’assistenza, anticipando in questo quanto indicato nel PNRR, ovvero sfruttare al meglio la sanità digitale per gestire il paziente in maniera personalizzata e possibilmente a domicilio.

Diventa quindi importante capire in che modo le risorse stanziate nel PNRR e, più precisamente la Digital Health, potrebbero rivoluzionare ogni fase dei PDTA [4].  

In base al bisogno di salute si possono individuare due percorsi nei quali la Digital Health riveste un ruolo fondamentale:

  • prevenzione
  • diagnosi

 

Digital Health e prevenzione 

Nel caso della prevenzione si potrebbe voler intervenire sugli stili di vita o potrebbe essere necessario monitorare il paziente per prevenire lo sviluppo di una patologia o un’eventuale ricaduta. In tal caso, la telemedicina (ed il telemonitoraggio in particolare), o altre soluzioni con obiettivo educazionale, sono importanti per la gestione del rischio, l’adozione dei comportamenti corretti o la facilitazione della gestione di esami di laboratorio e programmi di screening.

 

Digital Health e PDTA

La Digital Health è però utile anche nel percorso diagnostico e di cura. L’intelligenza artificiale, i big data, la condivisione delle cartelle elettroniche e, più in generale, i sistemi di supporto alle decisioni, possono supportare la diagnosi e facilitare l’attivazione del PDTA in modo tempestivo.

La tele-medicina facilita la valutazione multidisciplinare e il percorso di visita. Anche la prescrizione di un trattamento può beneficiare della Digital Health, sia per il monitoraggio della terapia che per ottimizzarne l’efficacia (si pensi ad esempio alle soluzioni di Digital Medicine per l’intervento terapeutico).

Infine, dal telemonitoraggio all’uso di sensori, dalla teleriabilitazione ai serious game, la Digital Health è fondamentale per garantire la continuità assistenziale tra ospedale e domicilio, facilitare il monitoraggio del paziente, ottimizzare la gestione dei follow-up.

 

Il modello Connected Care 

Gli esempi applicativi precedenti sono sintetizzati dal cosiddetto modello CONNECTED CARE, ovvero un ecosistema per la cura e la salute, disegnato attorno al cittadino/paziente che, adeguatamente ingaggiato e formato, può accedere ai servizi e alle informazioni attraverso piattaforme digitali in grado di integrare e coinvolgere attivamente tutti gli attori del sistema di cura [5]. In tale modello il cittadino deve poter, quindi, decidere secondo quali modalità accedere ai servizi digitali, potendo scegliere tra canali tradizionali e canali innovativi e digitali, sia secondo le proprie preferenze sia secondo il proprio livello di alfabetizzazione digitale.

Il paradigma della connected care e l’implementazione delle innovazioni digitali promettono, nei prossimi anni, di dare risposte alle sfide della sanità: longevità, cronicità, necessità di continuità di cura, fragilità e non autosufficienza.

 

Le sfide della Connected Care

La Digital Health è sempre più presente nella pratica clinica. Esistono tuttavia delle barriere all’integrazione e alla realizzazione di una sanità digitale realmente connessa. La più nota è quella economica, sebbene le ingenti risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza promettano di abbattere questa prima barriera. [6]

Altre importanti sfide che necessitano di essere considerate sono:

  • l’integrazione dei sistemi: per facilitare lo scambio, l’integrazione, la condivisione e il recupero di informazioni sanitarie elettroniche è indispensabile definire degli standard nazionali che regolino i medical device (dispositivi medici), le terapie digitali e più in generale i software e i dispositivi per il monitoraggio. È anche fondamentale che tali standard siano in linea con gli standard internazionali come, ad esempio, il nuovo Fast Healthcare Interoperability Resources (Fhir) creato dall’organizzazione Health level seven (HL7) per superare le limitazioni dei precedenti standard e migliorarne la flessibilità;
  • la cultura digitale: uno dei principali ostacoli all’innovazione è la mancanza di cultura digitale da parte degli operatori sanitari e la normale resistenza al cambiamento del sistema pubblico, più lento rispetto alle realtà private nel processo di digitalizzazione. Infatti, il concetto di Connected Care non significa solo utilizzare nuove tecnologie, ma rimodellare radicalmente i processi di cura e il rapporto medico-paziente. Le aziende hanno già sviluppato soluzioni innovative e per tale motivo sono interlocutori privilegiati da coinvolgere, in quanto possono facilitare tanto l’adozione di nuove tecnologie quanto la realizzazione di modelli organizzativi che assicurino una migliore gestione del paziente;
  • la formazione: l’operatività di una sanità digitale connessa richiede personale formato in grado di riconoscere quando è necessario utilizzare uno strumento certificato o individuare i limiti e le opportunità offerte da uno strumento digitale. È importante formare gli operatori del sistema sanitario così da poter gestire la complessità delle tecnologie e la mole di informazioni cliniche raccolte. Anche il paziente deve sviluppare competenze digitali di base per garantire l’uso corretto e costante delle soluzioni messe a disposizione.

 

Per approfondire scrivi a digital.medicine@helaglobe.com

 

Referenze

[1] Ministero della Salute – eHealth e Telemedicina https://www.salute.gov.it/portale/ehealth/dettaglioContenutiEHealth.jsp?lingua=italiano&id=5525&area=eHealth&menu=telemedicina

[2] Ministero della Salute – Piano nazionale della cronicità https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2584

[3] Agenas – Nuovo monitor 47 https://www.agenas.gov.it/comunicazione/primo-piano/2109-nuovo-monitor-47-telemedicina-e-intelligenza-artificiale-a-supporto-dell%E2%80%99assistenza-territoriale

[4] Calabria et al., 2022, Applicazioni della digital medicine ai PDTA: tassonomia, metodologia, impatto sul paziente e barriere da superare, Recenti Prog Med, doi 10.1701/3748.37314

[5] Osservatorio Sanità Digitale https://assd.it/wp-content/uploads/2022/04/Paolo-Locatelli-e-Chiara-Sgarbossa-Il-PNRR-per-lo-sviluppo-del-modello-della-Connected-Care.pdf

[6] Connected Care: ecco perché è arrivato il momento di puntarci davvero, HealthTech 360 https://www.healthtech360.it/strategie-globali-per-la-salute-digitale/pnrr-digital-health-connected-care/