Abbiamo chiesto a ChatGPT quali sono le sue possibili applicazioni in ambito sanitario. Dalle sue risposte sembra poter contribuire a migliorare l’esperienza della persona con patologia e l’efficacia della cura.

Abbiamo chiesto a ChatGPT quali sono le sue possibili applicazioni in ambito sanitario. Dalle sue risposte sembra poter contribuire a migliorare l’esperienza della persona con patologia e l’efficacia della cura.
La Value-based healthcare mette al centro il benessere del paziente oltre che la riduzione dei costi delle terapie. Questi due obiettivi possono sembrare in contrasto in quanto la maggiore personalizzazione delle cure quasi inevitabilmente porta a un maggior consumo di risorse. Eppure con un’approfondita analisi dei dati e con una corretta interpretazione degli stessi è possibile trovare l’equilibrio tra questi due obiettivi ed ottimizzare l’intero percorso di cura, come nel caso dell’analisi condotta da Helaglobe sui costi dell’infusione domiciliare per la malattia di Anderson-Fabry
L’ascolto della soddisfazione della Persona Con patologia che utilizza un servizio sanitario o di qualunque altro tipo, a finanziamento pubblico o privato, fa parte della necessità di dare voce all’utilizzatore finale per migliorare l’intero percorso di cura e di accesso. Abbiamo analizzato il Customer Care con modello Servqual
la teleriabilitazione, come sottocampo della telemedicina, supporta il paziente nel ricevere, presso la propria abitazione, terapie e indicazioni inerenti il suo percorso riabilitativo.
Dal telemonitoraggio all’uso di sensori, dalla teleriabilitazione ai serious game, la Digital Health è fondamentale per garantire la continuità assistenziale tra ospedale e domicilio, facilitare il monitoraggio del paziente, ottimizzare la gestione dei follow-up. Questi esempi sono sintetizzati nel modello CONNECTED CARE, ovvero un ecosistema per la cura e la salute, disegnato attorno al cittadino/paziente che, adeguatamente ingaggiato e formato, può accedere ai servizi e alle informazioni attraverso piattaforme digitali in grado di integrare e coinvolgere attivamente tutti gli attori del sistema di cura.
Gli interventi che riguardano la sanità previsti dalla missione 6 del PNRR sono molti e ambiziosi e mirano a cambiare radicalmente il volto della sanità italiana. Gli investimenti reali e la realizzazione pratica di tutti questi provvedimenti nei prossimi quattro anni saranno determinanti per il futuro della sanità del nostro Paese.
La vulvodinia, che ancora oggi è relegata tra le cosiddette “malattie invisibili”, è estremamente invalidante e colpisce mediamente 1 donna su 7, ovvero circa 4 milioni di donne in Italia. L’iter diagnostico è molto difficile e le donne affette da vulvodinia impiegano anni prima di ricevere una diagnosi corretta. Elena Tione, Presidente dell’Associazione VulvodiniaPuntoInfo Onlus, ci ha raccontato la sua esperienza di donna, di ex-paziente, di attivista e Presidente di un’Associazione di pazienti.
L’innovazione digitale ha un ruolo strategico in numerosi ambiti e la Sanità rappresenta uno dei terreni più fertili. Si parla di Sanità Digitale (o Digital Health) intendendo il processo di applicazione delle tecnologie digitali a supporto dell’innovazione del sistema sanitario. L’innovazione digitale, infatti, può rendere più efficace l’erogazione dei servizi, può facilitare la comunicazione, snellire i sistemi di prenotazione e migliorare la gestione della terapia da parte di pazienti e familiari.
Il 21° secolo è conosciuto come l’era della tecnologia dell’informazione. Internet e gli smartphone hanno rivoluzionato la comunicazione. Da quando sono stati introdotti nel 2007, la proprietà e l’uso degli smartphone sono cresciuti in modo esponenziale. Un loro uso eccessivo può, però creare dipendenza ed influire negativamente sulla salute fisica e mentale.
L’endometriosi è una malattia che colpisce il 10-15% della popolazione femminile in età riproduttiva in Italia. Nonostante la sua diffusione, è definita comunemente una malattia “invisibile”, poiché i suoi sintomi spesso non sono evidenti all’esterno. Per conoscere meglio questa patologia invalidante abbiamo intervistato Vania Mento, Presidente dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte ODV”, che ci ha raccontato la sua esperienza diretta di paziente ed attivista e ha condiviso con noi la sua conoscenza dei problemi e delle difficoltà che le persone con endometriosi si trovano ad affrontare giorno dopo giorno.