Il patient engagement negli interventi di de-implementazione

Patient engagement

C’è sempre più consapevolezza sul problema dell’uso eccessivo delle cure mediche definite di “scarso valore”, in quanto indagini diagnostiche o trattamenti per i quali non ci sono prove di efficacia o che presentano rischi che superano i benefici. [1].

Negli Stati Uniti, si stima che l’uso di cure non necessarie costi fino a 100 miliardi di dollari all’anno. Ridurre quindi i servizi di scarso valore è indispensabile per poter garantire un’assistenza sanitaria sostenibile e di alta qualità.

In ambito sanitario sono presenti numerose definizioni di implementazione e de-implementazione. Il National Institute of Health ha definito l’implementazione come “l’uso di strategie finalizzate a introdurre o a modificare interventi sanitari basati su prove di efficacia in contesti specifici” [2] mentre per de-implementazione si intende “l’abbandono delle pratiche mediche o degli interventi che si sono dimostrati inefficaci e dannosi”.[3]

Molte decisioni riguardanti l’utilizzo delle risorse sanitarie passano attraverso l’interazione paziente-clinico. Pertanto, il patient engagement negli interventi di de-implementazione può giocare un ruolo chiave.

Lo studio

La ricerca Engaging patients in de-implementation interventions to reduce low-value clinical care: a systematic review and meta-analysis [4] ha indagatol’effetto degli interventi di de-implementazione che prevedono il coinvolgimento dei pazienti all’interno dell’interazione paziente-clinico sull’uso di cure di scarso valore.

La revisione ha confermato l’efficacia di questi interventi, realizzati attraverso materiali educativi orientati al paziente o processi decisionali condivisi tra il paziente ed il clinico, nella riduzione del ricorso a cure non necessarie, specialmente nel caso di trattamenti medici prescritti all’interno delle cure primarie.

Poiché gli interventi di de-implementazione avvengono all’interno dell’interazione paziente-clinico, il loro successo dipende anche dalle caratteristiche dei medici partecipanti e dalla loro capacità e volontà di coinvolgere il paziente in strategie come il processo decisionale condiviso.

L’approccio educativo del paziente si è dimostrato efficace nella riduzione del ricorso a servizi assistenziali di scarso valore da parte di persone con scarso carico di malattia. Per quanto riguarda, invece, le cure fornite a pazienti con un maggior carico di malattia curati in contesti clinici associati a un maggior rischio (ad esempio dipartimenti di emergenza, reparti di degenza, ecc.), gli interventi di de-implementazione che cercano di coinvolgere i pazienti e/o i loro caregivers richiedono una maggiore interazione e collaborazione con i medici.

Ricerche future dovrebbero esaminare l’effetto del coinvolgimento dei pazienti sull’uso di cure non necessarie in contesti di assistenza acuta. Inoltre, sarebbero utili ulteriori studi per determinare come supportare e coinvolgere adeguatamente i medici all’interno di tali interventi.

1. Brownlee S, Chalkidou K, Doust J, et al. Evidence for overuse of medical services around the world. The Lancet 2017;390:156–68.

2. Dissemination and Implementation Research in Health. Building the science of dissemination and implementation in the service of public health. Bethesda, Maryland, 2007.

3. Prasad V, Ioannidis JP. Evidence-based de-implementation for contradicted, unproven, and aspiring healthcare practices. Implement Sci 2014;9:1–5.

4. Sypes, E.E., de Grood, C., Whalen-Browne, L. et al. Engaging patients in de-implementation interventions to reduce low-value clinical care: a systematic review and meta-analysis. BMC Med 18, 116 (2020)