La vulvodinia, che ancora oggi è relegata tra le cosiddette “malattie invisibili”, è estremamente invalidante e colpisce mediamente 1 donna su 7, ovvero circa 4 milioni di donne in Italia. L’iter diagnostico è molto difficile e le donne affette da vulvodinia impiegano anni prima di ricevere una diagnosi corretta. Elena Tione, Presidente dell’Associazione VulvodiniaPuntoInfo Onlus, ci ha raccontato la sua esperienza di donna, di ex-paziente, di attivista e Presidente di un’Associazione di pazienti.
Dipendenza da Smartphone, salute fisica e salute psicologica
Il 21° secolo è conosciuto come l’era della tecnologia dell’informazione. Internet e gli smartphone hanno rivoluzionato la comunicazione. Da quando sono stati introdotti nel 2007, la proprietà e l’uso degli smartphone sono cresciuti in modo esponenziale. Un loro uso eccessivo può, però creare dipendenza ed influire negativamente sulla salute fisica e mentale.
Endometriosi: sintomi, storie di vita e sensibilizzazione
L’endometriosi è una malattia che colpisce il 10-15% della popolazione femminile in età riproduttiva in Italia. Nonostante la sua diffusione, è definita comunemente una malattia “invisibile”, poiché i suoi sintomi spesso non sono evidenti all’esterno. Per conoscere meglio questa patologia invalidante abbiamo intervistato Vania Mento, Presidente dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte ODV”, che ci ha raccontato la sua esperienza diretta di paziente ed attivista e ha condiviso con noi la sua conoscenza dei problemi e delle difficoltà che le persone con endometriosi si trovano ad affrontare giorno dopo giorno.
ICD-11 e dolore cronico: non solo un sintomo ma una malattia
Il dolore cronico è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei maggiori problemi mondiali di salute pubblica. In Italia tra il 20 e il 25% della popolazione soffre di dolore cronico (circa 13 milioni). Il 90% dei casi è trattabile e curabile, eppure ancora oggi ben il 40% delle persone con dolore cronico non è a conoscenza delle cure disponibili. Trascorrono, inoltre, circa due anni tra l’esordio e il primo accesso medico e i tempi per ricevere una diagnosi corretta sono superiori ai cinque anni.
Fibromialgia: la malattia dai “mille sintomi”
Abbiamo intervistato Giusy Fabio – Vice Presidente di AISF Odv (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica). Con lei abbiamo parlato della fibromialgia, la malattia dai “mille sintomi”, e di quali sono le difficoltà, i bisogni e le priorità delle persone che ne soffrono.
Dolore cronico: cos’è e come incide sulla vita quotidiana
Il dolore cronico è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei maggiori problemi mondiali di salute pubblica. In Italia tra il 20 e il 25% della popolazione soffre di dolore cronico (circa 13 milioni). Il 90% dei casi è trattabile e curabile, eppure ancora oggi ben il 40% delle persone con dolore cronico non è a conoscenza delle cure disponibili. Trascorrono, inoltre, circa due anni tra l’esordio e il primo accesso medico e i tempi per ricevere una diagnosi corretta sono superiori ai cinque anni.
Il modello biopsicosociale: guardare alla salute e non alla malattia
Il passaggio dal modello biomedico a quello biopsicosociale: guardiamo alla salute e non alla malattia.
La scoperta dell’insulina: Leonard Thompson, il ragazzo con diabete da cui tutto è iniziato.
Si chiamava Leonard Thompson e aveva solo 14 anni quando gli fu somministrata la prima iniezione di insulina della storia. Ed è anche grazie a lui che oggi i 537 milioni di persone con diabete in tutto il mondo possono curarsi, vivere meglio e più a lungo.
Diabete e conseguenze psicosociali: nuovi modelli di gestione
La relazione multifattoriale tra diabete e conseguenze psicosociali rende necessaria una strategia di cura che preveda una maggiore comprensione degli aspetti psicologici ed emotivi legati alla patologia. Diabete: l’altra pandemia del nostro secolo II diabete è un...
Tumore al seno e disuguaglianze
Nonostante il livello medio di salute stia progressivamente aumentando su scala globale, rimangono notevoli differenze in termini di opportunità: il rischio di ammalarsi di tumore e la capacità di curarsi non sono uguali per tutti.
Infatti, le disuguaglianze di tipo economico e sociale, come ad esempio reddito, istruzione, alloggio, lavoro, dieta, cultura, genere, etnia e ambiente, influenzano non solo la probabilità di manifestazione del tumore, ma anche l’accessibilità delle cure, e comportano livelli molto diversi di attenzione alla prevenzione.